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Le sei Rome..

..e la città degli invisibili
La città degli invisibili è quella dei senzatetto e degli interstizi, è quella dei migranti, ammassati in centri di accoglienza piazzati nelle periferie più disagiate, ma anche dei richiedenti asilo e dei rifugiati esclusi dall’accoglienza istituzionale, costretti a vivere sui marciapiedi, in sistemazioni di fortuna o in edifici occupati. La città degli invisibili è quella dei rom, dei detenuti. E’ la città di tutti i romani socialmente marginali.
Le caratteristiche principali
La città compatta comprende oltre un terzo degli abitanti di Roma – 1 024 000, pari al 37% della popolazione comunale – ma su una superficie di soli 10 265 ettari – l’8% del territorio comunale – ed è composta da 44 zone urbanistiche su 155. Corrisponde alla corona semicentrale intorno alla città storica (in particolare nei Municipi III, IV, V, VII, VIII, XI, XII e XIII), abitata prevalentemente dal ceto medio, densamente costruita nel corso del Novecento, e soprattutto nel secondo dopoguerra lungo le vie consolari (Tiburtina, Prenestina, Casilina, Appia Nuova, Tuscolana, Aurelia) e viale Marconi. Le zone urbanistiche più popolose con oltre 35.000 abitanti sono Centocelle, Gianicolense, Don Bosco, Tuscolano Sud, Torpignattara, Garbatella, Gordiani, Val Melaina, Ostia Sud e Colli Portuensi. – Le sette Rome – pagina 37
La città dell’automobile29 ha 606 000 abitanti – il 22% della popolazione di Roma – su una superficie di 24 950 ettari – il 19% del territorio comunale – ed è composta da 39 zone urbanistiche su 155. Comprende gli insediamenti sparsi e discontinui situati attorno al Gra e lungo le direttrici stradali verso il mare, più recenti e più
estensivi rispetto alla periferia storica, interposta ai nuclei di case popolari e di origine abusiva, in quasi tutti i municipi. Le zone urbanistiche più popolose, con oltre 25.000 abitanti, sono Torrino, Val Cannuta, Morena, Serpentara, Buon Pastore, Infernetto, Fogaccia, Vallerano-Castel di Leva, Palocco e Santa Maria della Pietà. – Le sette Rome – pagina 46
La città ricca ha 441.000 abitanti – quasi il 16% della popolazione di Roma – su
una superficie di 11 597 ettari – il 9% del territorio comunale – ed è composta da 25 zone urbanistiche su 155. Corrisponde a gran parte di Roma nord compresa nei Municipi II e XV, soprattutto da Prati e Parioli verso Medaglie d’Oro e Ponte Milvio fino all’Olgiata, ma anche a nord-est Montesacro e Talenti (III Municipio) e a sud l’Eur e i quartieri benestanti limitrofi, insieme alle ville dell’Appia Antica (Municipi VIII e IX).
Le zone urbanistiche più popolose con oltre 25 000 abitanti sono Trieste, Medaglie d’Oro, Nomentano, Monte Sacro Alto (che comprende Talenti), Tomba di Nerone, Della Vittoria e Salario. – Le sette Rome – pagina 33
La città-campagna ha 181 000 abitanti – solo il 6% della popolazione di Roma – e
si sviluppa su una enorme superficie scarsamente urbanizzata che copre più della metà del territorio comunale – ben 68 868 ettari, pari al 54% – composta da 21 zone urbanistiche su 155. Corrisponde alla parte più esterna di molti municipi, oltre il Gra fino ai confini comunali, protetta da vari parchi o riserve naturali (Veio, Marcigliana, Appia Antica, Decima-Malafede, Castel Porziano, Litorale romano). Le zone urbanistiche più popolose con oltre 10 000 abitanti sono Lunghezza, Castelluccia, Ostia Antica, San Vittorino, Ponte Galeria e Cesano. – Le sette Rome – pagina 50
La città storica ha 101.000 abitanti – il 3% circa della popolazione di Roma – su
una superficie di appena 1569 ettari – l’1% circa del territorio comunale – ed è composta da 9 zone urbanistiche su 155. Corrisponde alla vecchia Circoscrizione e comprende i rioni storici, Villa Borghese e i primi quartieri post-unitari sorti intorno a via Veneto e via XX Settembre, la Stazione Termini, l’Esquilino, il Celio, l’Aventino e Testaccio. Le zone urbanistiche più popolose con oltre 10.000 abitanti sono Esquilino, Centro Storico e Trastevere. – Le sette Rome – pagina 29
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Le zone urbanistiche
Le zone urbanistiche rappresentano una ripartizione dei municipi di Roma. Sono state istituite dal Comune nel 1977 a fini statistici e di pianificazione e gestione del territorio, secondo criteri di omogeneità dal punto di vista urbanistico.
I confini sono individuati lungo le soluzioni di continuità più o meno marcate del tessuto urbano.
I codici alfanumerici che le identificano sono composti dal numero del municipio di appartenenza (secondo la vecchia numerazione) e da una lettera progressiva, senza venire aggiornati dopo il riordino dei municipi nel 2013.
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