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#mapparoma19 – In quali quartieri abitano gli stranieri? Focus su rumeni, filippini, bengalesi, cinesi, ucraini e peruviani

di Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi
2017

Torniamo a parlare della presenza degli stranieri in città, dopo che già la quarta #mapparoma aveva mostrato la loro quota rispetto alla popolazione residente e la variazione percentuale tra 2001 e 2011. Avevamo osservato come l’incidenza degli stranieri appaia molto variabile sul territorio romano, senza una particolare concentrazione in quadranti specifici della città, né in zone caratterizzate da acuto disagio socio-economico. Sembra piuttosto che, sulla base della provenienza geografica e della tipologia occupazionale, vivano sia in zone benestanti, sia nella periferia storica, sia nei quartieri più periferici.

Con queste nuove mappe approfondiamo ora la distribuzione degli stranieri residenti in città rispetto alla popolazione al dicembre 2016, secondo il paese di origine, prendendo in esame le 6 nazionalità più numerose, ossia Romania (91mila), Filippine (42mila), Bangladesh (31mila), Cina (19mila), Ucraina (15mila) e Perù (13mila), che insieme assommano al 56% degli stranieri residenti a Roma. Sebbene in totale siano quasi 380mila, pari al 13% della popolazione complessiva romana, va ovviamente ricordato che questi dati non comprendono gli stranieri non regolari, le cui stime a livello comunale e ancora di più sub-comunale sono rese difficili dalla continua mobilità cui sono soggetti.

Una prima caratteristica da evidenziare è che la proporzione tra uomini e donne è molto variabile: si va dalla netta maggioranza femminile per gli ucraini (81%), a una certa prevalenza sempre femminile tra rumeni, filippini e peruviani (58-61%), alla perfetta parità dei cinesi (50%), fino alla forte maggioranza maschile per i bengalesi (solo 23% di donne). Ciò incide inevitabilmente sia sulle diverse tipologie occupazionali e professioni secondo le nazionalità, per le quali rimandiamo al Rapporto sul mercato del lavoro nell’area metropolitana romana (cap. 5, pag. 94-97), sia quindi anche sulla localizzazione territoriale mostrata nelle mappe.

Emergono almeno tre fattori che influenzano la localizzazione della popolazione straniera. Il primo è l’accessibilità economica degli alloggi (nelle periferie più lontane ma anche oltre, nei comuni dell’hinterland non mostrati in queste mappe), che spiega chiaramente la presenza fuori dal GRA dei rumeni, e in misura minore di peruviani e ucraini (questi ultimi in particolare a Ostia). Il secondo è la vicinanza alle attività imprenditoriali di commercio e ristorazione condotte in proprio o come dipendenti (nei pressi di Termini, all’Esquilino, al Pigneto, a Torpignattara e più in generale lungo l’asse della via Casilina), tipica di cinesi e bengalesi. Il terzo sono i lavori domestici per i quali viene posta la residenza nelle case dove vengono svolti (nei quartieri centrali e benestanti, e soprattutto a Roma nord), che riguarda i filippini e, con minore nettezza, peruviani e ucraini (questi ultimi come detto sono in grande maggioranza donne).

I rumeni (mappa in alto a sinistra) vivono maggiormente nelle periferie, probabilmente perché attratti dal costo minore degli alloggi, e molto meno nei quartieri più centrali (l’apparente eccezione di Trastevere potrebbe derivare dalle residenze fittizie dei senza fissa dimora presso la Caritas). L’incidenza più elevata rispetto alla popolazione residente è infatti a ridosso o fuori dal GRA, in tutti i quadranti della città: Tor San Giovanni (16,2% ma su bassi valori assoluti), Cesano (14,8%), Borghesiana (12,9%), Magliana (12,7%), Ponte Galeria, Acqua Vergine e Massimina (circa 9,5%), Tor Fiscale, San Vittorino e Romanina (circa 9%). E’ invece più bassa in varie zone della periferia storica e anulare, dove non supera l’1% (Serpentara, Grottaperfetta, Tiburtino Sud, Torrino, Pineto, Casal Bruciato, Tuscolano Nord) e nel Centro Storico.

I filippini (mappa in alto a destra) risiedono in gran parte nelle case dove svolgono lavori domestici, e quindi soprattutto nelle zone benestanti del centro, di Roma nord e dell’Eur. La maggiore percentuale rispetto alla popolazione residente si registra nei Municipi II, VIII, IX e XV, a Parioli (6,1%), Tomba di Nerone (5,8%), Farnesina (4,9%), Appia Antica Nord e Grotta Rossa Ovest (4,3%), La Storta (3,8%) ed Eur (3,6%), con le uniche eccezioni dei quartieri più popolari di Fidene (5,8%) nel III e Marconi (4,6%) nell’XI. La minore percentuale è nelle zone intorno al GRA e verso il Litorale: zero residenti a Omo, meno dello 0,1% a San Vittorino, Ostia Antica, Tor Cervara, Borghesiana, Prima Porta e Tiburtino Sud.

I bengalesi (mappa in mezzo a sinistra), che sono in grande maggioranza uomini, si stabiliscono soprattutto nelle zone centrali e nella periferia storica a est, presumibilmente vicino alle attività imprenditoriali che svolgono o nei negozi dove lavorano. A parte Trastevere (il cui valore potrebbe dipendere, come per i rumeni, dalle residenze fittizie presso la Caritas), l’incidenza più alta rispetto alla popolazione residente è in tutto il quadrante est, a Quadraro (7,8%), Torpignattara (5,8%), Esquilino (4,8%), San Lorenzo (4,2%) e Centocelle (3,4%), seguito da alcune zone della periferia storica a nord e sud come Sacco Pastore (2,5%), Marconi, Tormarancia e Ostiense (2,4%). L’incidenza minore è invece sia nelle zone benestanti che in quelle più periferiche: zero residenti a Magliana e Pisana, l’1 per mille a Boccea, 5-6 per mille a Pineto, Barcaccia, Prima Porta e Parioli.

Anche i cinesi (mappa in mezzo a destra) abitano in prevalenza vicino alle attività imprenditoriali che svolgono in proprio o dove lavorano, come i bengalesi, ma con una maggiore propensione a risiedere nelle zone più periferiche del quadrante est, nel VI Municipio. La maggiore percentuale rispetto alla popolazione residente si registra a Casetta Mistica nel V Municipio (17,2%), dove sono concentrate molte attività di commercio all’ingrosso, ma su bassi valori assoluti; seguono Esquilino (6,5%) e poi varie zone del V, VI e VII Municipio: Torpignattara e Quadraro (3,9%), Casilino, Torrespaccata e Don Bosco (2,1-2,3%), Gordiani (1,9%). Al contrario, in varie zone periferiche di altri quadranti non risulta vivere nessun cinese (Pineto, Grotta Rossa Ovest ed Est, Porta Medaglia, Castel Fusano, Santa Maria di Galeria, Centro Direzionale Centocelle).

Per gli ucraini (mappa in basso a sinistra), che in grande maggioranza sono donne, valgono considerazioni miste tra la residenza presso il luogo dei lavori domestici (ma poco nel XV Municipio) e gli alloggi economici in periferia. A parte l’inattendibilità del dato di Trastevere (il cui valore potrebbe dipendere, come per rumeni e bengalesi, dalle residenze fittizie presso la Caritas), le altre zone con la maggiore percentuale rispetto alla popolazione residente sono eterogenee: fuori dal GRA a Santa Palomba (1,2%), Mezzocamino (0,9%) e Romanina (0,8%), nella periferia storica a Ostiense e Sacco Pastore (0,95%), nelle zone benestanti di Eur, Villaggio Olimpico, Celio e Appia Antica Nord (0,8-0,9%), e sul Litorale di Ostia Nord e Sud (0,8%). La percentuale minore è invece in varie zone periferiche: zero residenti a Centro Direzionale Centocelle, circa 0,1% a Tor Tre Teste e Magliana, 0,15% a Prima Porta e Porta Medaglia, 0,2% a Omo, Morena e Bufalotta.

Infine, anche per i peruviani (mappa in basso a destra) valgono considerazioni miste tra chi risiede nelle case dove svolge lavori domestici nei quartieri benestanti e chi vive nelle zone periferiche dove gli alloggi sono più economici. L’incidenza rispetto alla popolazione residente è più elevata a nord nel XV Municipio a Cesano (1,9%), Tomba di Nerone e La Storta (1,4%), Grotta Rossa Ovest ed Est (1,3%) e nei quartieri benestanti di Trionfale e Parioli (1,1%), ma anche nelle zone più popolari e periferiche di Tor Fiscale (1,6%), Centro Direzionale Centocelle (1,3%) e Acqua Vergine (1,2%) a est, Primavalle e Ottavia (1%) a ovest. L’incidenza è invece meno elevata in altre zone periferiche e verso il Litorale, con meno dello 0,1% a Ostia Antica, Castel Fusano, Tor Cervara, Boccea, Infernetto, Porta Medaglia e Tor Tre Teste.

NOTA: la presenza di alcune migliaia di stranieri senza fissa dimora residenti presso associazioni e Caritas rende i dati relativi a Centro Storico, Trastevere e (in misura minore) Esquilino, per alcune nazionalità, poco significativi della loro effettiva realtà territoriale.

Fonte: elaborazione su dati Roma Capitale – Anagrafe comunale al 31.12.2016

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