L’espressione “Sviluppo Umano” nasce nei primi anni 90 grazie all’Agenzia dello Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP – United Nations Development Program), ed è una nuova idea di sviluppo conseguenza del tentativo di mettere gli individui e non più il prodotto al centro della teoria e delle politiche. Il nuovo approccio si caratterizza per una chiara presa di distanza dalle cosiddette teorie della crescita economica, troppo concentrate sul prodotto e poco sulle scelte che permettono agli individui di vivere una vita a cui attribuiscono valore. Sintetizza questa idea l’Indice di Sviluppo Umano (ISU in Italiano o HDI in inglese da Human Development Index), che ha un valore compreso tra 0 e 1 ed è una media geometrica espressione di tre dimensioni centrali dello sviluppo: l’accesso alle risorse, la conoscenza e una vita lunga e sana. Queste tre dimensioni sono colte nell’ISU dal reddito, dal livello di istruzione e dalla speranza di vita, e vengono calcolate annualmente per ogni Stato del mondo nello Human Development Report dell’UNDP.
La dodicesima #mapparoma rappresenta da questo punto di vista un inedito tra le nostre mappe in quanto “rompe” la tradizione dell’uso delle 155 zone urbanistiche per analizzare i 15 municipi. È una scelta dovuta all’indisponibilità dei necessari dati di dettaglio, che ci impedisce allo stato attuale di lavorare sui singoli quartieri, ma l’importanza da noi attribuita a questa “nuova” idea di sviluppo giustifica un’eccezione. Per i municipi di Roma le dimensioni rimangono le medesime dell’ISU originale, ma gli indicatori sono scelti sia secondo la disponibilità del dato, sia tenendo presente la loro capacità di cogliere i diversi livelli di sviluppo nei singoli territori. Gli indicatori utilizzati sono sempre il reddito per la dimensione dell’accesso alle risorse, gli anni di istruzione per la dimensione della conoscenza, un valore sintetico su decessi, rischio e prevenzione per la dimensione della vita lunga e sana. Come l’ISU originale, ogni dimensione ha un suo indice che varia tra 0 (minimo) e 1 (massimo), cosicché l’ISU municipale è calcolato come media geometrica di questi tre indici.
Permangono le differenze tra i municipi “ricchi” e quelli “poveri”, emerse anche nelle precedenti mappe, in particolare per l’istruzione e l’occupazione, ma con qualche sorpresa. Innanzitutto le maggiori differenze non sono di reddito come ci potremmo aspettare, ma piuttosto di istruzione e ancora di più nella dimensione della salute. Se il II e il VI municipio rispettivamente aprono e chiudono le graduatorie in tutte e tre le dimensioni, nonché nell’indice finale, il rapporto tra di essi nella dimensione “vita lunga e sana” è addirittura quasi 1 a 3, nella conoscenza quasi 1 a 2, mentre risulta leggermente inferiore in termini di reddito.
Per il reddito non è una sorpresa trovare ai primi posti i municipi tradizionalmente benestanti del centro e di Roma nord (I, II e XV), insieme alle altre aree di ceto medio-alto (VIII, IX e XII), e al contrario agli ultimi posti i municipi popolari a est (IV, V e VI), seguiti dal quadrante sud-ovest (XI e XIII) e dal litorale di Ostia (X). Per l’istruzione il quadro è analogo, con i valori più alti nei municipi I, II e VIII e quelli più bassi ancora una volta in IV, V e VI. Per la salute la graduatoria cambia in una certa misura, poiché i municipi migliori risultano il II, III e VII, seguiti comunque da I, VIII e XII, mentre i peggiori sono IV, VI e XI. Infine, per l’ISU municipale, riprendendo le definizioni UNDP, possiamo dire che un solo municipio (il II) a Roma presenta un valore molto alto di sviluppo umano, due un valore alto (I e III), mentre tre un valore basso (IV, VI e XI) con una performance particolarmente negativa del VI (Torri), unico Municipio con un valore inferiore a 0,5; tutti gli altri hanno un valore di sviluppo umano medio.
NOTA: i primi due indicatori sono calcolati secondo la stessa metodologia UNDP; per il reddito abbiamo utilizzato i dati pubblicati da Roma Capitale in “Il reddito dei Romani” (2013) e normalizzati attraverso la formula di Atkinson, mentre per gli anni di istruzione i dati già presentati in #mapparoma1. Per la dimensione “una vita lunga e sana”, abbiamo utilizzato il Rapporto dell’Università di Roma Tre “Salute. Benessere e qualità della vita a Roma Capitale” (con dati della Regione Lazio del periodo 2010-2012), che sul modello del BES calcola un indicatore sintetico come media geometrica di otto valori normalizzati: suicidi, decessi per AIDS, decessi causati da incidenti stradali, decessi per tumori, decessi per diabete, decessi per uso e abuso di stupefacenti, impianti sportivi, qualità del servizio sanitario.
- Fonte: elaborazione su dati Istat – Censimento 2011 (istruzione), Roma Capitale (reddito) e Croma (salute)
- Scarica qui il pdf di #mapparoma12
- Scarica qui gli open data