Le recenti elezioni comunali romane hanno mostrato una geografia politica diversa rispetto al voto del 2013 che avevamo già analizzato prima della campagna elettorale, con il grande successo di Virginia Raggi e del M5S in tutta la città eccetto i due municipi più centrali, ma compresa la periferia storica intorno all’anello ferroviario che finora era stata egemonizzata dal centrosinistra e dal PD.
In questa undicesima #mapparoma proponiamo quattro mappe, per cogliere diversi aspetti del voto. In alto a sinistra, il voto in percentuale per la Raggi al ballottaggio, che in totale ha ottenuto il 67,2% rispetto al 32,8% dello sfidante di centrosinistra, Giachetti; in particolare, la neo-sindaca ha ottenuto il massimo nei municipi VI e X con quasi l’80%, un dato enorme e senza precedenti (per fare un confronto, Veltroni nel 2006 vinse nell’attuale IV municipio col 66%), e il minimo nel I e nel II con circa il 52% (dove invece i due candidati presidenti del M5S hanno perso, seppure di poco). In alto a destra, l’affluenza dei votanti al ballottaggio, che è stata del 50,2% a livello romano, quindi superiore di circa 5 punti percentuali rispetto al 2013, quando era al 45,1%, come già il primo turno aveva visto una lieve ripresa probabilmente fisiologica a fronte di una partecipazione molto bassa tre anni prima (57,2 contro 52,9%). In basso a sinistra, il voto di lista per il M5S al primo turno rispetto alle europee del 2014, che in totale è cresciuto di 10,3 punti percentuali raggiungendo il 35,3%. In basso a destra, l’analogo confronto sul voto di lista per il PD (compresa la lista civica per Giachetti, in modo da ricomporre l’area democratica), che a Roma ha dimezzato i propri consensi, scendendo dal 43,1% di due anni fa al 21,4% attuale.
La mappa mostra come la Raggi vinca nettamente ovunque, più che al primo turno, in particolare nei quadranti e nelle fasce urbane periferiche dove la città si espande e cresce il numero di residenti, che però si sentono “fuori” rispetto alle dinamiche sociali, economiche e culturali, in termini di istruzione, occupazione, opportunità per i giovani, offerta di servizi e accessibilità dei trasporti. Ma vince anche nelle zone più vicine al centro, dove evidentemente il reddito e le opportunità elevate non compensano altri elementi di insoddisfazione sulla gestione della città negli ultimi anni. Non solo: persino al di là dei confini romani, nella periferia regionale dei comuni dell’area metropolitana che gravitano sul capoluogo, il M5S ha conquistato quattro nuovi sindaci – a Genzano, Marino, Anguillara e Nettuno – che si aggiungono a Pomezia e Civitavecchia.
Analizzando le singole zone urbanistiche, nella mappa in alto a sinistra, il voto al ballottaggio mostra che la Raggi ottiene il maggiore consenso fuori dal GRA o nella sua prossimità, in tutti i quadranti, con il record di oltre l’82% a Borghesiana e poco meno a Tor Cervara, San Vittorino, Lunghezza e Magliana; tra le zone più popolose emergono inoltre Torre Angela con quasi il 79%, Centocelle col 72%, Primavalle e Don Bosco con circa il 69%. Al contrario, solo in otto zone urbanistiche Giachetti supera la Raggi, che ottiene infatti il minimo ai Parioli col 45% e in altri quartieri del I e II municipio, come Trastevere (46%), Centro Storico e Celio (circa 47%), Salario e Della Vittoria (48-49%); tra i migliori quartieri per Giachetti solo l’Eur è fuori dall’anello ferroviario, ma ha caratteristiche di attrazione tipici del centro, mentre gli altri sono tutti al suo interno.
L’affluenza sempre al ballottaggio, nella mappa in alto a destra, è stata più elevata nei quartieri periferici a sud-ovest dove la Raggi ha ottenuto i maggiori consensi, con il massimo superiore al 61% a Mezzocamino e Magliana, e quasi il 60% a Ponte Galeria, seguiti da Sant’Alessandro a est e Castelluccia a nord-ovest (circa 59%), oltre a Tiburtino Sud a est (unico quartiere della periferia storica) e Vallerano Castel di Leva a sud (57%). La minore partecipazione al voto si è registrata invece sia nelle zone centrali dove Giachetti ha ottenuto i migliori risultati (Eur e Centro Storico 39,5%, Trastevere e Celio 41%, Esquilino e San Lorenzo 42%), sia in quelle di Roma nord tradizionalmente favorevoli al centrodestra (Santa Maria di Galeria 40% e Tomba di Nerone 41%) o più popolari (Primavalle 41,5%) dove comunque ha stravinto la Raggi.
La crescita del consenso per il M5S tra 2014 e 2016, nella mappa in basso a sinistra, è maggiormente articolata perchè comprende sia zone esterne al GRA, soprattutto verso il litorale (Palocco +14,3 punti percentuali, Mezzocamino +13,7, Acilia Nord e Ostia Sud +13,5, Decima e Spinaceto +12,9), tranne l’eccezione di Barcaccia a est (+14,1), sia zone più interne come Villaggio Giuliano a sud e Ottavia a nord-ovest dove vive la stessa Raggi (+12,9). In nessuna zona il M5S arretra rispetto a due anni fa, ma la crescita è minima dove i voti già superavano il 30% o persino il 40%: Magliana (+2,5 punti percentuali), San Vittorino (+2,7), Acqua Vergine (+2,8), Porta Medaglia (+3,7) e Tor Cervara (+3,9).
Infine, la perdita per l’area democratica composta da PD e Lista civica per Giachetti, rispetto al PD nel 2014, mostrata nella mappa in basso a destra, è pesante ovunque, e peraltro in parte coincidente con i più forti avanzamenti del M5S. Il calo è più limitato nelle periferie esterne al GRA dove i consensi alle europee si erano fermati intorno al 30%: Cesano (-14,3 punti percentuali), Prima Porta (-15,6) e Santa Cornelia (-16,8) a nord, San Vittorino a sud (-16,7), Ponte Galeria e Porta Medaglia a sud (circa -17). Al contrario, la perdita è stata molto forte dove i voti del PD nel 2014 superavano il 40%, sia nella periferia storica nel quadrante est di San Basilio (-25,2 punti percentuali), Tiburtino Nord (-24,6) e Sud (-24,3) e Gordiani (-24,1), sia in zone prossime o esterne al GRA come Settebagni a nord (-24,9), Mezzocamino e Cecchignola a sud (circa -24,5), Ostia Sud e Acilia Nord sul litorale (circa -23,5).
NOTE:
1) nell’analisi sono considerate solo le zone con più di 1000 voti validi;
2) l’affluenza al ballottaggio, in mancanza dei necessari dati per seggio non pubblicati da Roma Capitale, è stata stimata prendendo la somma dei voti per Raggi e Giachetti (con l’ipotesi che le schede bianche e nulle siano in numero trascurabile) diviso per gli iscritti al voto delle europee del 2014.
Fonte: elaborazione su dati di Roma Capitale – Ufficio elettorale