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#mapparoma11 – Elezioni comunali 2016: l’anno del M5S

di Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi
2016

Le recenti elezioni comunali romane hanno mostrato una geografia politica diversa rispetto al voto del 2013 che avevamo già analizzato prima della campagna elettorale, con il grande successo di Virginia Raggi e del M5S in tutta la città eccetto i due municipi più centrali, ma compresa la periferia storica intorno all’anello ferroviario che finora era stata egemonizzata dal centrosinistra e dal PD.

In questa undicesima #mapparoma proponiamo quattro mappe, per cogliere diversi aspetti del voto. In alto a sinistra, il voto in percentuale per la Raggi al ballottaggio, che in totale ha ottenuto il 67,2% rispetto al 32,8% dello sfidante di centrosinistra, Giachetti; in particolare, la neo-sindaca ha ottenuto il massimo nei municipi VI e X con quasi l’80%, un dato enorme e senza precedenti (per fare un confronto, Veltroni nel 2006 vinse nell’attuale IV municipio col 66%), e il minimo nel I e nel II con circa il 52% (dove invece i due candidati presidenti del M5S hanno perso, seppure di poco). In alto a destra, l’affluenza dei votanti al ballottaggio, che è stata del 50,2% a livello romano, quindi superiore di circa 5 punti percentuali rispetto al 2013, quando era al 45,1%, come già il primo turno aveva visto una lieve ripresa probabilmente fisiologica a fronte di una partecipazione molto bassa tre anni prima (57,2 contro 52,9%). In basso a sinistra, il voto di lista per il M5S al primo turno rispetto alle europee del 2014, che in totale è cresciuto di 10,3 punti percentuali raggiungendo il 35,3%. In basso a destra, l’analogo confronto sul voto di lista per il PD (compresa la lista civica per Giachetti, in modo da ricomporre l’area democratica), che a Roma ha dimezzato i propri consensi, scendendo dal 43,1% di due anni fa al 21,4% attuale.

La mappa mostra come la Raggi vinca nettamente ovunque, più che al primo turno, in particolare nei quadranti e nelle fasce urbane periferiche dove la città si espande e cresce il numero di residenti, che però si sentono “fuori” rispetto alle dinamiche sociali, economiche e culturali, in termini di istruzioneoccupazioneopportunità per i giovaniofferta di servizi e accessibilità dei trasportiMa vince anche nelle zone più vicine al centro, dove evidentemente il reddito e le opportunità elevate non compensano altri elementi di insoddisfazione sulla gestione della città negli ultimi anni. Non solo: persino al di là dei confini romani, nella periferia regionale dei comuni dell’area metropolitana che gravitano sul capoluogo, il M5S ha conquistato quattro nuovi sindaci – a Genzano, Marino, Anguillara e Nettuno – che si aggiungono a Pomezia e Civitavecchia.

Analizzando le singole zone urbanistiche, nella mappa in alto a sinistra, il voto al ballottaggio mostra che la Raggi ottiene il maggiore consenso fuori dal GRA o nella sua prossimità, in tutti i quadranti, con il record di oltre l’82% a Borghesiana e poco meno a Tor Cervara, San Vittorino, Lunghezza e Magliana; tra le zone più popolose emergono inoltre Torre Angela con quasi il 79%, Centocelle col 72%, Primavalle e Don Bosco con circa il 69%. Al contrario, solo in otto zone urbanistiche Giachetti supera la Raggi, che ottiene infatti il minimo ai Parioli col 45% e in altri quartieri del I e II municipio, come Trastevere (46%), Centro Storico e Celio (circa 47%), Salario e Della Vittoria (48-49%); tra i migliori quartieri per Giachetti solo l’Eur è fuori dall’anello ferroviario, ma ha caratteristiche di attrazione tipici del centro, mentre gli altri sono tutti al suo interno.

L’affluenza sempre al ballottaggio, nella mappa in alto a destra, è stata più elevata nei quartieri periferici a sud-ovest dove la Raggi ha ottenuto i maggiori consensi, con il massimo superiore al 61% a Mezzocamino e Magliana, e quasi il 60% a Ponte Galeria, seguiti da Sant’Alessandro a est e Castelluccia a nord-ovest (circa 59%), oltre a Tiburtino Sud a est (unico quartiere della periferia storica) e Vallerano Castel di Leva a sud (57%). La minore partecipazione al voto si è registrata invece sia nelle zone centrali dove Giachetti ha ottenuto i migliori risultati (Eur e Centro Storico 39,5%, Trastevere e Celio 41%, Esquilino e San Lorenzo 42%), sia in quelle di Roma nord tradizionalmente favorevoli al centrodestra (Santa Maria di Galeria 40% e Tomba di Nerone 41%) o più popolari (Primavalle 41,5%) dove comunque ha stravinto la Raggi.

La crescita del consenso per il M5S tra 2014 e 2016, nella mappa in basso a sinistra, è maggiormente articolata perchè comprende sia zone esterne al GRA, soprattutto verso il litorale (Palocco +14,3 punti percentuali, Mezzocamino +13,7, Acilia Nord e Ostia Sud +13,5, Decima e Spinaceto +12,9), tranne l’eccezione di Barcaccia a est (+14,1), sia zone più interne come Villaggio Giuliano a sud e Ottavia a nord-ovest dove vive la stessa Raggi (+12,9). In nessuna zona il M5S arretra rispetto a due anni fa, ma la crescita è minima dove i voti già superavano il 30% o persino il 40%: Magliana (+2,5 punti percentuali), San Vittorino (+2,7), Acqua Vergine (+2,8), Porta Medaglia (+3,7) e Tor Cervara (+3,9).

Infine, la perdita per l’area democratica composta da PD e Lista civica per Giachetti, rispetto al PD nel 2014, mostrata nella mappa in basso a destra, è pesante ovunque, e peraltro in parte coincidente con i più forti avanzamenti del M5S. Il calo è più limitato nelle periferie esterne al GRA dove i consensi alle europee si erano fermati intorno al 30%: Cesano (-14,3 punti percentuali), Prima Porta (-15,6) e Santa Cornelia (-16,8) a nord, San Vittorino a sud (-16,7), Ponte Galeria e Porta Medaglia a sud (circa -17). Al contrario, la perdita è stata molto forte dove i voti del PD nel 2014 superavano il 40%, sia nella periferia storica nel quadrante est di San Basilio (-25,2 punti percentuali), Tiburtino Nord (-24,6) e Sud (-24,3) e Gordiani (-24,1), sia in zone prossime o esterne al GRA come Settebagni a nord (-24,9), Mezzocamino e Cecchignola a sud (circa -24,5), Ostia Sud e Acilia Nord sul litorale (circa -23,5).

NOTE:
1) nell’analisi sono considerate solo le zone con più di 1000 voti validi;
2) l’affluenza al ballottaggio, in mancanza dei necessari dati per seggio non pubblicati da Roma Capitale, è stata stimata prendendo la somma dei voti per Raggi e Giachetti (con l’ipotesi che le schede bianche e nulle siano in numero trascurabile) diviso per gli iscritti al voto delle europee del 2014.

Fonte: elaborazione su dati di Roma Capitale – Ufficio elettorale

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